I bambini e l’Isis…non lasciamoli soli

LA PAURA

La nostra società è fortemente segnata in questo periodo dalla paura per gli attentati di matrice terroristica. Le stragi accadute recentemente producono, a tutti gli effetti, un clima di terrore e disorientamento nella nostra quotidianità. A questi si aggiungono, ormai sempre più di frequente,  fatti di cronaca in cui persone con conclamati problemi psichiatrici generano nuovo terrore.

Per un adulto che vive in Occidente tutto cio’ rappresenta un grave evento di stress e di insicurezza. Si diffonde la sensazione che non si possa essere al sicuro da nessuna parte. Che accade ai bambini? I bambini sono ancora più fragili degli adulti e rischiano di assorbire tali informazioni nel modo sbagliato poichè vi entrano in contatto spesso senza la presenza di un adulto che spieghi loro il significato di quello che sta accadendo.

Apprendono tali fatti  dai telegiornali, ascoltando i commenti degli adulti, oppure, in alcuni casi, tramite il racconto di alcuni coetanei a scuola.  Recentemente un giovane amico di circa 10 anni, residente in un piccolo centro del Nord Italia, che aveva in cubi notturni popolati da mostri, mi ha confessato di essere molto impaurito dalla possiblità che si verificassero degli attentati nel suo paese (“…e quando saranno finite le grandi città, verranno da noi, anche nel nostro piccolo paese!”).

E’ possibile che bambini particolarmente sensibili, o che attraversano momenti di fragilità nel loro percorso di crescita, abbiamo incubi notturni o piccole fobie relative a questi avvenimenti. In alcuni casi possono avveniredelle regressioni che li portano a tornare nel letto con i genitori durante la notte. Naturalmente non basta questo a sviluppare una patologia, e, generalmente, questi eventi sono transitori, e si risolvono in qualche giorno. Occorre però prestare attenzione a tali regressioni per impedire che si instaurino poi delle problematiche più complesse. Spesso gli adulti si trovano in difficoltà in relazione a questi eventi e non sono preparati ad aiutare i loro figli a farvi fronte. I bambini non vanno lasciati soli ad affrontare tali eventi poiché possono spaventarsi e amplificare i dati di realtà con fantasie ed immaginazioni ancora più spropositate del reale, di un reale, che diciamolo è già di per sé molto angosciante.

La scuola non sembra, al momento, attrezzata per fare fronte al nuovo immaginario globale che si sta profilando nelle società occidentali stretta nella morsa di problemi contingenti e di varie problematiche sicuramente più prioritarie.

Diventa allora importante per i genitori poter affrontare con i propri figli questo argomento cercando di rassicurarli e di spiegare loro quello che sta accadendo. Dare uno spazio di dialogo affinchè i bambini, che ne hanno bisogn, possano condividere le loro ansie e ridimensionarle con l’aiuto dell’adulto.  Lasciarli soli davanti a questi eventi, e alla comunicazione che ne danno i mass media, rischia infatti di alimentare in loro un forte senso di insicurezza e paura.