L’ENERGIA MASCHILE COME MOTORE: L’ANIMUS
L’Animus, nella psicologia Junghiana, è la controparte inconscia maschile presente nella psiche femminile. Esso rappresenta per la donna, nei suoi connotati positivi, la possibilità di esprimere se stessa con assertività e di essere in grado di portare a termine i compiti della vita.
I 4 STADI DELL’ANIMUS
Secondo la Von Franz la donna passerebbe attraverso un processo di sviluppo del proprio Animus in 4 stadi:
I primi 3 sono: l’Animus legato alla fisicità, quello caratterizzato dalla capacità di intraprendere delle attività specifiche e l’Animus legato al concetto di Logos; quest’ultimo rappresenterebbe la capacità della donna di utilizzare la logica razionale. Infine ci sarebbe un Animus legato alla dimensione della spiritualità, come possibilità interna per la donna di rapporto con il proprio Sé e con la sacralità ad esso connessa.
Emma Jung dedica al tema dell’Animus e dell’Anima un intero testo. Secondo tale Autrice la maggiore necessità delle donne della sua epoca risiede nel tentativo di sviluppare la propria razionalità e con essa la possibilità di svolgere un lavoro intellettuale. Il Logos porterebbe la donna ad accedere ad una possibilità evolutiva spirituale prima a lei estranea. Tale energia, se ignorata, porterebbe ad una regressione e ad un’autonomizzazione dell’Animus.
Scrive l’Autrice: “Se … le potenzialità spirituali non vengono accolte dalla coscienza, la libido destinata a realizzarle regredisce nell’inconscio dove attiva l’archetipo dell’Animus, il quale proprio per mezzo di quest’energia si rende tanto autonomo e potente da sopraffare l’Io cosciente e dominare infine la personalità”.
L’ANIMUS NEGATIVO
Si parla di un Animus negativo quando le energie legate all’Animus rimangono inconscie e vincolano la donna in un rapporto negativo con se stessa. Essa cade in balia di una sorta di estraniamento da sè, ostentando un atteggiamento maschile.
Solo quando la personalità femminile riesce ad integrare e a riconoscere l’energia dell’Animus può equilibrarsi e divenire completa. In caso contrario la personalità della donna rimane in balia di un Animus negativo, fino ad esserne completamente soggiogata. Si parla in questo caso di possessione dell’Animus, termine coniato da Jung.
LA POSSESSIONE DELL’ANIMUS
L’energia maschile legata all’Animus, oltre a rappresentare una risorsa per la donna, può divenire anche, soprattutto se non riconosciuta ed integrata, un’istanza interna che danneggia la donna e le impedisce di avere stima di sé e di potersi relazionare in modo adeguato con il mondo e con gli uomini.
Jung definisce Possessione da parte dell’Animus quel processo per il quale la personalità della donna è soggiogata da un’istanza inconscia maschile, che la rende particolarmente critica e assertiva, fino ad impoverirne la dimensione del femminile. Il rischio per la donna sarebbe quello di essere posseduta dall’Animus, cioè in balia della propria istanza maschile inconscia negativa. Diventerebbe quindi aggressiva, competitiva, e “animata” da giudizi rigidi e ossessivi sugli altri. Tale atteggiamento interno si riverserebbe inoltre su se stessa con giudizi svalutativi e squalificanti. L’Animus negativo le impedirebbe, inoltre, di relazionarsi con altri uomini in modo femminile e di instaurare relazioni positive con essi.
L’Animus di queste donne, scrive la Von Franz, “… personifica giudizi molto severi e negativi che la donna esprime verso se stessa…[…] tali pensieri autodistruttivi separano la donna dalla sua femminilità e bloccano la possibilità di un rapporto soddisfacente con gli uomini… […] Questa è la tragedia più grande che deriva dall’Animus negativo. Esso si scatena, con tutto il suo potere, ogni volta che la donna ama. Tenta di allontanare la donna da qualsiasi rapporto disprezzandolo o definendolo folle. L’Animus negativo si manifesta principalmente sotto forma di resistenza circostanziata a qualsiasi sentimento d’amore”.
L’ANIMUS COME IDEALE DELL’IO
Secondo Emma Jung l’Animus rappresenta per la donna una sorta di personalità ideale cui conformarsi: “Una delle attività dell’Animus di cui è più difficile rendersi conto…[…] consiste nella creazione di un’immagine ideale della personalità…[…] In questo modo l’Animus esercita su di noi un grande potere che permane finché non ci decidiamo, volontariamente o per forza, a sacrificare la falsa immagine di noi stesse e a vederci come realmente siamo”.
Anche per quest’Autrice il Logos, nella sua più alta espressione, coincide con la possibilità di un’evoluzione spirituale per la donna. Tale concezione, che caratterizza non solo il pensiero di Jung e di parte della psicoanalisi da lui scaturita ma, in generale, la cultura occidentale dall’avvento di Cristo ad oggi, sembra essere fondamentalmente legata ad una lettura maschile della realtà psichica. In essa il maschile coincide con la coscienza mentre il femminile, come controparte di questo, diviene allora il rappresentante dell’inconscio, della materia, del caos e di ciò che non coincide con la razionalità.