Perfetti sconosciuti

Psicologa psicoterapeuta Torino

IL FILM

Perfetti sconsciuti racconta di una serata tra amici di vecchia data. Cosa può capitare se improvvisamente i messaggi custoditi nei telefoni di ognuno venissero letti pubblicamente?
Questo è l’espediente narrativo che porta i protagonisti del film a mettere a nudo debolezze e segreti e a condividerli con il partner e con gli amici di una vita. Complice di questo disvelamento un’eclissi di luna che aiuta gli animi a raccontarsi in piena verità.

NOI E LA TECNOLOGIA
Perfetti sconosciuti è una commedia, ben scritta e ben interpretata, da molti bravi attori italiani, che riflette sulle nostre vite e sull’ importanza assunta oggi dalla tecnologia come mediatrice di relazioni ed affetti. Il cellulare diviene custode di bugie e segreti, di pezzi di vita che possono essere celati perché custoditi nella preziosa scatoletta nera. La tecnologia modifica la nostra vita ed anche la nostra stessa identità, il nostro modo di entrare in relazione con gli altri. Talvolta essa partecipa di una sorta di scissione di parti di noi, che si sdoppiano e si triplicano, rappresentando ognuna un aspetto della nostra identità. In questo mondo il cellulare rappresenta ormai un’estensione delle nostre vite, un mediatore che si interpone tra noi e gli altri e tra noi e le nostre parti interiori.

Si può mai pensare di conoscere realmente gli altri..e NOI STESSI?

Si svelano, nel corso della serata, tradimenti, insofferenze, identità nascoste e celate da sempre. La luna si oscura e contemporaneamente la maschera, quella che Jung definisce con il termine Persona, lascia spazio all’ Ombra, a quello che ognuno di noi serba per sé o addirittura egli stesso non conosce.

Al di là di facili semplificazioni della teoria junghina e dei concetti di Persona ed Ombra, che non è questa la sede per approfondire, il film fa una riflessione dolce-amara su come la vita adulta, ed in particolare la vita di coppia, sia fatta di compromessi e rinunce, di verità non dette e piccole o grandi bugie.
Tutti, nessuno escluso, hanno una maschera da indossare sia con gli amici che con il partner e quando questa facciata cade lascia emergere fragilità, imperfezioni ed egoismi.
Il più classico dei segreti, la relazione extraconiugale, reale o virtuale, diviene il culmine di tutto il disvelamento e quando viene scoperta lascia salire a galla nella voce dei protagonisti insoddisfazioni e verità scomode.
La tensione, dapprima comica e poi drammatica, cresce fino all’apice del racconto quanto tutto è dolorosamente svelato e ogni personaggio è a nudo  di fronte agli altri.

Cosa può succedere quando finalmente si può lasciare cadere la maschera?

La prima cosa che accade è che si prova un forte senso di disorientamento e vergogna. Spesso la verità  finisce  per ferire profondamente gli altri, il partner, gli amici. Queste persone, che da sempre ci sono vicine, non ci riconoscono più e si legge nei loro occhi un ‘immagine che facciamo noi stessi fatica a riconoscere e ad accettare. Ci sono parti di noi che non amiamo esibire, che ci parlano del nostro senso di inadeguatezza, del nostro egoismo o della nostra supposta diversità, tutti aspetti negativi che non è facile accettare.
Le bugie ed i tradimenti ci svelano anche l’insoddisfazione,  i bisogni negati, quelle parti di noi trascurate. Ognuno di noi ha bisogni e parti di sè che vengono tenute nascoste per paura che esse non vengano accettate. Quando la maschera cade per qualche istante si puo’ provare anche un senso di sollievo e liberazione perchè finalmente ci si presenta per quello che realmente si è. Accade spesso nella vita che quando parti di noi sono troppo soffocate o ignorate subentrata un disturbo psicologico; si inizia a soffrire di ansia o di depressione o a somatizzare. La parti di noi che sono lasciate indietro richiedono a gran voce di essere viste.
ACCETTARSI E’ ALLA BASE DELL’AUTOSTIMA
Il timore che ci tiene ancorati a vecchi comportamenti o a relazioni che non sono più felici è quello di rimanere soli ma ancora di più quello di affrontare noi stessi, di vedersi per quello che si è, nel bene e nel male. Il giudice più impietoso infatti è sempre quello rappresentato da noi stessi e non dagli altri. Le persone che ci vogliono bene possono rassicurarci, rimandarci un’immagine positiva di noi ma finchè per primi non ci accettiamo, nessuno potrà donarci quella serenità che caratterizza coloro che veramente si accettano e si amano per quello che sono.
Il finale di perfetti sconosciuti ha un retrogusto amaro ed anche realistico, anche perché l’essere umano non è fatto per restare senza maschera a lungo ed è forse anche sano rimettersi la maschera per poter affrontare la fatica del quotidiano. Una domanda rimane però sospesa nel finale del film. Che ne è di tutte quelle verità celate? Come si può essere “felicemente sistemati” e veri al tempo stesso?
CONOSCERSI ATTRAVERSO GLI ALTRI
E’ proprio nel complesso rapporto tra la Persona e l’Ombra che Jung introduce il concetto di Anima e Animus quali mediatori del rapporto tra conscio ed inconscio. L’Anima e le sue proiezioni, gli amori, le relazioni, ci svelano chi siamo e cosa ci fa essere profondamente vivi.  L’Anima è il motore della ricerca di noi stessi e della nostra verità. Senza entrare in relazione con essa si finisce per essere “perfetti sconosciuti” non solo agli altri ma anche a noi stessi.