La depressione è insieme al cancro il male del secolo. Di essa molto si parla e molto si scrive ma spesso non la si comprende a fondo. Cosa significa essere depressi?
CHE COSA E’ LA DEPRESSIONE?
Ci sono diverse tipologie di depressione, alcune più gravi ed altre meno, ma in linea generale la depressione è un sentimento diffuso di tristezza che impedisce di affrontare con energia e serenità la propria vita. Ad esso spesso si aggiungono anche sintomi di carattere fisico, come l’anedonia cioè una sensazione fisica di estrema stanchezza, la mancanza di appetito, la difficoltà di dormire o, al contrario, il bisogno di dormire più del necessario.
Una prima grande classificazione distingue tra la depressione cossidetta maggiore da quella reattiva.
La depressione maggiore è la forma depressiva più grave, puo’ arrivare anche a presentare tematiche deliranti come la convinzione di essere indegni o il sentimento di colpevolezza, e spesso è parte di una patologia più complessa di carattere psichiatrico definita disturbo bipolare.
Il 3% della popolazione mondiale soffre di tale grave malattia, che va curata con i farmaci e se possibile con un supporto psicologico.
La depressione reattiva è invece un fenomeno molto più comune che tutti nella vita possiamo vivere. Essa ha a che vedere con un momento di tristezza legato ad eventi della vita come possono essere lutti, separazioni, la perdita del lavoro o crisi evolutive, cioè le difficoltà che avvengono nei passaggi di vita in cui la persona deve rapportarsi con nuove dimensioni esistenziali. Si può vivere una depressione reattiva a causa di una delusione d’amore o quando eventi inaspettati ci pongono di fronte a cambiamenti non desiderati nella nostra vita (lutti, perdita del lavoro, malattie).
Talvolta anche eventi desiderati come il diventare genitori può portare un momento di tristezza, che entro certi limiti può essere considerata fisiologica, ma che superata una certa soglia necessità di una presa in carico professionale.
A COSA SERVE LA DEPRESSIONE?
Essere depressi è generalmente una sensazione molto spiacevole che spesso si tende a negare. Il nostro contesto culturale tende infatti a squalificare tale dimensione relegandola ad una sorta di anomalia.
La società occidentale è fondamentalmente estroversa e tende a valorizzare momenti in cui la socialità è attiva e le persone sono aperte ed allegre. Chi è depresso vive spesso un senso di colpa ed inadeguatezza che va a peggiore la sua condizione.
La depressione ha però una funzione fondamentale nella psiche quella cioè di permettere alle persone di adattarsi alle situazioni negative e a trovare all’interno di esse delle risorse per farvi fronte. Essere tristi quando avviene qualche evento doloroso è normale e fisiologico.
La Nigredo, come la definirebbe Jung, mutuando un termine dall’antica cultura dell’alchimia, è una delle fasi dell’opus che porta alla trasformazione della materia in oro. L’oro è quindi, in quest’analogia, la condizione di benessere al quale si giunge attraversando varie fasi emotive. Ad essa segue, dopo diverse fasi, che non è qu il contesto per approfondire, l’Albedo la possibilità cioè risorgere dalle tenebre emotive e di tornare in uno stato luminoso.
Negare la depressione ha purtroppo l’effetto di rallentare il passaggio di queste fasi.
COME SI ESCE DALLA DEPRESSIONE?
La depressione va attraversata e non evitata, il dolore della vita non si può evitare anche quando un supporto farmacologico aiuta a fare fronte ai sintomi più faticosi. Attraversare la depressione significa accettare di essere tristi, facendo un atto di fede che tale tristezza ci conduca poi in un altro stato. Il ritiro connesso alla depressione permette infatti di attivare le nostre risorse interne, permette di divenire creativi nel senso di dare la possibilità a nuove forme di noi stessi.
La depressione indica sempre che alcuni bisogni o desideri molto profondi non trovano spazio nella nostra vita, essa indica che c’è qualcosa che non va e che deve essere preso in considerazione dall’individuo. Essa arriva nella vita delle persone per dare loro modo di cambiare e trovare un modo di vivere più adatto a loro. In altri casi essa rappresenta un lavoro di adattamento a nuove condizioni di vita, aiuta cioè l’individuo ad accettare alcuni eventi negativi e a ritrovare il senso della propria vita nonostante essi.
Non è sempre semplice superare un momento depressivo da soli, se la tristezza ed i sintomi ad essa conessi durano per un periodo troppo prolungato è segno che una fase, che dovrebbe essere transitoria, sta diventando cronica. E’ bene allora rivolgersi ad un professionista della salute mentale per farsi aiutare.