La paura dei legami: la controdipendenza

Sono in aumento in questo periodo storico le persone che “scelgono” di vivere senza un legame di coppia; vivere o essere soli sentimentalmente è ormai una condizione meno stigmatizzante rispetto al passato.

Alcuni single decidono di rimanere tali non tanto per mancanza di occasioni quanto perché apprezzano la libertà che non avere un rapporto di coppia stabile può dare loro. Trovare la propria soddisfazione anche in una vita da soli può essere positivo ed importante; talvolta anche necessario affinché la persona impari a conoscersi e a comprendere bene cosa vuole. Essere soli, in certi momenti della vita può essere sano, utile e far sentire bene le persone.

Al di là di queste considerazioni sembra essere però in aumento il numero delle persone, giovani e non, che hanno difficoltà ad accettare la dipendenza che stare in una relazione di coppia con un’altra persona può significare. Tali persone sembrano dirsi che amano di più la libertà piuttosto che la costrizioni che un legame comporta.

LA CONTRODPENDENZA

Il termine clinico per definire tale modalità è quello di contro-dipendenza. La controdipendenza ha le sue radici nei legami di attaccamento primari. Chi è contro-dipendente teme moltissimo di legarsi ad un altro poiché ha, in genere, avuto esperienze negative con i legami di attaccamento che ha vissuto in tenera età, generalmente con i genitori.

Tali figure sono state fortemente inadeguate o semplicemente disattente ai bisogno emotivi dei figli, creando nel bambino l’idea che non ci si può fidare e affidare fino in fondo a nessuno. Mamme depresse o fortemente inadeguate possono ad esempio essere eccessivamente richiedenti con i loro figli e riversare su di loro un affetto poco sano e permeato di aggressività. Anche la figura del padre può essere inadeguata, svalutante o incapace di vedere e accettare il figlio o la figlia per quello che sono.

I genitori possono essere stati anche molto adeguati a livello pratico nell’accudimento del bambino ma essere totalmente assenti dal punto di vista emotivo, lasciando nel figlio la convinzione di “essere sbagliato o colpevole” e per questo non amabile. In tutti in questi casi, il bimbo prima e l’adulto poi, sviluppano la convinzione inconscia che avere un legame non sia gratificante ma che significhi assumersi compiti e ruoli che non sono loro consoni, come ad esempio quelli di essere per i genitori delle figure di accudimento.

LA PAURA DELL’ABBANDONO

Queste persone scelgono o preferiscono quindi essere molto autonomi perché instaurare un legame d’amore sembra rappresentare per loro un grande pericolo emotivo; essi temono che dietro un’ apparente normalità ci possa essere  mancanza di attenzione e amore.

Quello che l’individuo contro-dipendente sviluppa è la capacità di essere autonomo, di pensare a se stesso, nella convinzione che la relazione con l’altro possa danneggiarlo o essere causa di abbandono. La paura dell’abbandono è infatti un altro dei temi che caratterizzano queste persone che in età precoce esse hanno subito un abbandono reale o emotivo dalle figure di accudimento.

IL NARCISISMO

Chi attua i meccanismi di difesa evitanti o ambivalenti e teme di dipendere ha tratti narcisisti. Il narcisista è colui che usa l’altro e lo colpevolizza ma al contempo è anche chi teme di amare oichè sente di non meritare l’amore. In termini clinici questo narcisismo è definito covered, cioè coperto, non evidente. Questa tipologia di persone sente nel profondo di non potersi fidare di nessuno e di non potere essere accettato per quello che è.

PAURA D’AMARE

Le persone contro-dipendenti hanno paura d’amare perché questo mette in crisi l’autonomia che si sono a fatica costruite per evitare di soffrire. Dietro alla loro autonomia si nasconde infatti una forte fragilità e sfiducia nei confronti dell’altro.

Quando si troveranno in una situazione in cui hanno di fronte una persona che le ama saranno sopraffatti dall’antica paura di affidare, almeno parzialmente, i propri bisogni emotivi ad un altro. Spesso queste persone sabotano le loro relazioni o scappano quando il rapporto si può fare più profondo ed impegnativo.

Solo recuperando il senso della propria storia e delle proprie paure più profonde può diventare possibile per queste persone accedere ad una relazione d’amore.  Nel legame non c’è solo pericolo ma anche la possibilità di costruire qualcosa di sano e bello insieme ad un’altra persona. Questo non significa affidarsi totalmente all’altro ma permettergli di avvicinarsi senza temere di esserne danneggiati.